Scommettiamo che non conosci la storia del vitigno Centesimino? Sai perché ha questo nome così particolare?
Per prima cosa posso dirti che stiamo parlando del vitigno a bacca rossa più importante della Torre di Oriolo: qui si è salvato dalla fillossera e qui si concentra la sua maggiore produzione.
È il fiore all’occhiello di tutte le sette cantine del territorio e già questo è un validissimo spunto per approfondire e organizzare un tour nelle nostre colline!
Un tempo era conosciuto con il nome di Savignone. Lo so cosa stai pensando… ma NO!
Non ha nulla che vedere con il Cabernet- Sauvignon e men che meno con il Sauvignon Blanc!
L’uva che produce è a bacca rossa ed è considerata una varietà semi aromatica.
Con l’arrivo della Fillossera, come tutti i vitigni europei, anche il Savignone ha seriamente rischiato l’estinzione ma il suo recupero e la sua diffusione si deve al faentino Pietro Pianori.
Pianori infatti custodiva una pianta di Savignone in ottime condizioni di salute nel suo giardino nel centro di Faenza e decise di propagarne le marze nel suo podere Terbato, a due passi dalla Torre di Oriolo dei Fichi.
Col passare del tempo il Savignone perse il suo nome originario perché i faentini cominciarono a chiamarlo con il soprannome del suo salvatore, Pietro Pianor : in dialetto romagnolo veniva appellato come Zàntesmen… cioè Centesimino, per via della sua nota avarizia!
L’analisi recente del suo DNA ha dimostrato che il Centesimino è un incrocio tra il Sangiovese e il Moscato Violetto.
La vigna di Centesimino di Pietro Pianori è sopravvissuta al Podere Terbato fino al 1980. Prima che venisse abbattuta, Don Antonio Baldassari riuscì a recuperare le marze e a ripropagarle nei suoi vigneti a San Biagio Vecchio.
Sono certa che ti starai chiedendo se il vino è buono tanto quanto è interessante la sua storia!
Ebbene posso dirti che il Centesimino è davvero buonissimo: è un rosso goloso e profumatissimo con note fruttate che rimandano alle fragoline di bosco, ai lamponi ma su tutto prevale un bouquet inconfondibile di rose.
Cosa aspetti a venirlo a provare? Sono certa che saprà sorprenderti!